Concessioni demaniali, Fratini e Dune

26.02.2023
Foto di Antonio Amadeo
Foto di Antonio Amadeo
A livello politico, le concessioni demaniali in questi ultimi anni sono un tema caldissimo e spinoso, talmente spinoso che nessuno degli ultimi governi è stato in grado di trovare una soluzione. Si è sentito parlare spesso di diritti dei concessionari, di competitività, di innovazione e investimenti, di direttiva Bolkestain, ma molto molto sporadicamente di soluzioni migliorative dell'ecosistema spiaggia; mentre forse questo sarebbe il momento più che mai più adatto!

Ebbene si perché la spiaggia non è solo un luogo di svago e divertimento, non è solo un luogo da cui trarre un profitto, ma un vero e proprio ecosistema, dove sono presenti esseri viventi altamente specializzati, che in questo "nostro parco divertimenti", ci vivono, o per meglio dire ci vorrebbero vivere! 

Da un punto di vista qualitativo e di estensione gli ecosistemi della spiaggia, sono messi molto molto male; tra antropizzazione estrema, inquinamento, erosione costiera, etc. , la loro naturalità e le forme di vita che ci vivono sono messe davvero male. Di fatto, si può parlare di un ambiente naturale, che rischia di scomparire del tutto, a breve, e con esso le forme di vita che lo abitano, tra le quali il nostro amato Fratino che sulle spiaggie vorrebbe legittimamente viverci, nutrirsi e riprodursi. Assieme a lui anche le piante delle Dune, gli insetti e tutti gli altri organismi presenti. Sul tema recentemente, anche il popolarissimo naturalista Francesco Petretti, ha detto la sua, scrivendo un post sul suo profilo Facebook, di cui trovate il Link di seguito.

Soldanella di mare (Calystegia Soldanella)
Soldanella di mare (Calystegia Soldanella)
Ma cerchiamo di capire un po' meglio le dimensioni del problema e ipotizzare delle possibili soluzioni a breve termine.

Si stima che l’inquinamento delle spiagge colpisca più di 800 specie di fauna selvatica in tutto il mondo, e sono più di 100.000 gli uccelli, le tartarughe marine e i mammiferi marini che ogni anno muoiono a causa dei rifiuti di plastica abbandonati. Hanno la loro influenza anche fenomeni a scala globale come i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature medie del pianeta. A causa del disturbo e dell’eccessivo afflusso di bagnanti, animali come il Fratino o la tartaruga marina Caretta caretta non riescono a trovare le condizioni adatte per la riproduzione, la deposizione e la schiusa delle uova o per lo sviluppo della prole.

La tipica vegetazione costiera è quasi ovunque scomparsa o fortemente compromessa e non riesce più a svolgere il suo ruolo di contrasto dell’erosione. Specie tipiche dei litorali sabbiosi, stanno ormai diventando rare ovunque.

Altra grave minaccia è rappresentata dall’erosione costiera, fenomeno particolarmente forte in Italia che negli ultimi 50 anni ha perso 40 milioni di metri quadrati di spiaggia e dove attualmente quasi il 50% delle coste sabbiose è soggetto a erosione ed è stato trasformato e urbanizzato distruggendo o modificando in maniera allarmante la morfologia naturale della costa e il paesaggio preesistente.


Lignano Sabbiadoro, anni '50 del '900
Lignano Sabbiadoro, anni '50 del '900
In tema di rinnovo delle concessioni balneari sarebbe corretto e doveroso pensare, di prevedere tra i criteri di assegnazione, un punteggio per chi in ripristino e tutela, degli ecostemi della spiaggia, pensa di investire, per chi, magari congiuntamente ad altri concessionari, decide di investire per studi, che possano dare soluzioni di contrasto all' erosione costiera. Si potrebbe prevedere inoltre un punteggio o uno sgravio fiscale,  per quei concessionari che destinano uno spazio temporaneo, alla nidificazione del Fratino o della tartaruga Caretta caretta. Queste sono esempi semplici, pratici a costo irrisorio che potrebbero lenire, almeno, la completa sparizione di questi ambienti. Risulta chiaro però che se le amministrazioni competenti, non decideranno, di devolvere parte degli arenili alla loro naturalità, le altre soluzioni ipotizzate saranno solo una boccata d'aria per un habitat naturale agonizzante.
Testo di Giosuè Cuccurullo-Foce del Tagliamento O.D.V.