Un lungimirante progetto di conservazione

 A nord del Faro di Lignano Sabbiadoro, in prossimità della bocca di porto dalla quale si accede alla Laguna di Marano, di fronte all'Isola Marinetta, e, a pochi metri dalla spiaggia dedicata ai cani, c'è una sottile striscia di terra e sabbia lunga alcune centinaia di metri che si prolunga tra Faro e Laguna costeggiando l'argine della Darsena di Marina Punta Faro. L'area si è costituita da un deposito sedimentario di recente origine, causato dal cambiamento delle correnti marine, indotto da un allungamento del "pettine" di cemento a protezione della Marina antistante. Una parte sabbiosa ormai consolidata a ridosso del "pennello" su cui sorgono, seppur rade, alcune piante psammofile come il Cakile marittimo, la Ammofila arenaria e lo Xantium italicum. In prossimità della linea di battigia, molto sensibile alle maree è presente un deposito di alghe e fanerogame spiaggiate per tutto il corso dell'anno. Qui la pulizia meccanica non viene effettuata, e, l'unica attività di movimentazione importante, in alcuni particolari anni, è il prelievo di sabbia a scopo di ripascimento, attraverso mezzi meccanici pesanti: ruspe, camion e draghe.

"Ciò premesso, l'area in oggetto e le immediate vicinanze, in particolare durante l'inverno ed il periodo migratorio hanno portato ad annoverare la comparsa di oltre 150 specie di uccelli, dal corpulento Cigno reale al minuscolo fiorrancino. Tra queste, vale la pena ricordarne alcune interessanti per il FVG e per l'area, in particolare tra gli uccelli acquatici troviamo la Moretta grigia, l'Edredone, la Moretta codona, lo Svasso collorosso, lo Svasso cornuto, la Sula, il Falco pescatore, il Labbo e lo Stercorario mezzano, numerose specie di limicoli, compresi alcuni poco frequenti (con la documentazione in questo sito anche del primo caso di svernamento di Piovanello comune per il FVG nell'inverno 2020-2021), gabbiani e sterne ed occasionalmente piccoli passeriformi migratori e svernanti insoliti in ambito costiero, come l'Organetto, che evidentemente apprezzano la vegetazione residua presente sulla spiaggia.

Tali specie sfruttano questa porzione di terra e sabbia come luogo di sosta, riposo e rifugio. Durante le alte maree si concentrano alla ricerca di cibo in due piccole lagune interne per poi allontanarsi gradualmente verso la battigia quando la marea cala. A partire dalla tarda primavera e poi in estate, l'eccessiva presenza umana porta ad un quasi totale allontanamento della componente avifaunistica da questo sito, tuttavia alcune (poche) specie continuano a frequentarla, ritenendola addirittura idonea come luogo di nidificazione.

Tra queste c'è il Fratino (Charadrius alexandrinus), inserito nell'allegato I della Direttiva Uccelli (74/409/CEE), con una popolazione mondiale in rapido declino numerico nel corso degli ultimi anni, una specie che di recente è salita, suo malgrado, agli onori della cronaca proprio a causa della sua predilezione per le spiagge, come luogo di nidificazione.

Obiettivo della nostra proposta di protezione e conservazione della specie Fratino ma non solo, è stata quella di "dedicare" una porzione di spiaggia, come sito protetto al fine di permettere alla specie di riprodursi. Questo abbiamo ritenuto potesse andare incontro a un possibile equilibrio di convivenza, tra questo piccolo trampoliere e i normali fruitori della spiaggia, (Umani e canidi).

La spiaggia in questione è sostanzialmente l'unico lembo di sabbia, non sfruttato con strutture balneari, presente lungo l'intero tratto di costa di Lignano Sabbiadoro ma di competenza territoriale promiscua tra il Comune di Lignano Sabbiadoro (ovest) e il Comune di Marano Lagunare (Est).

La zona risulta essere apparentemente vocata alla presenza del Fratino. Scomparso come nidificante dal resto del litorale, negli ultimi anni (almeno a partire dal 2020) è stato osservato regolarmente in periodo idoneo alla riproduzione solo in questa piccola porzione di spiaggia (dati di Tringa FVG e di Giosuè Cuccurullo), in particolare nel mese di maggio. Nel 2021, tra il 20 e il 22 maggio, proprio al termine del cupo periodo del lock down da Covid, una coppia era presente e propensa a stabilirsi, sfruttando anche lo scarso disturbo conseguente alla contingente assenza degli esseri umani. Tuttavia, la libertà di muoversi appena riguadagnata concorreva a creare involontario disturbo alla coppia che non era così in grado di portare a buon esito la nidificazione. Nonostante il ritrovamento del nido sia stato condiviso in tempo reale con la comunità scientifica, e sia stato attivato il Servizio Biodiversità della Regione FVG, purtroppo non è stato possibile intervenire in modo tempestivo a salvaguardia del sito e la nidificazione è andata persa. Tuttavia nel mese di giugno la coppia era ancora tenacemente presente, tra cani e padroni a libero passeggio. Considerata la presenza umana e canina nel sito durante i mesi estivi, il timore era che la coppia frequentasse ancora l'area ma senza possibilità di successo riproduttivo. Infatti, considerato il mimetismo dell'animale e l'invisibilità del nido, basta un camminatore ignaro sull'arenile o la curiosità e la vivacità di un cane libero (indipendentemente dalla sua indole alla caccia) a vanificare tutto l'impegno dei genitori a custodire uova e pulcini. In modo quindi abbastanza inaspettato e decisamente tardivo, tra luglio ed agosto la coppia è riuscita a portare a compimento la nidificazione. Per quanto specie delicata e sensibile, evidentemente la tenacia ha consentito alla coppia di superare gli ostacoli e di riprodursi ugualmente in questo sito che evidentemente presenta tutte le caratteristiche necessarie affinché la specie nidifichi efficacemente. Questo a testimonianza del fatto che la convivenza tra uomo e natura è possibile, e, anche se talvolta legata a fattori casuali ed irripetibili, che questi potrebbero essere favoriti con interventi semplici e che non compromettano la fruibilità del sito, da parte dei frequentatori abituali.

Da queste considerazioni, una cordata di associazioni di volontariato regionali, tra cui: Lipu FVG, Tringa FVG, Astore FVG, Wwf FVG, Legambiente FVG, Terraè, Lac FVG, Comitato nazionale tutela del Fratino, Foce del Tagliamento O.D.V, si sono unite nell'intento di creare la "Spiaggia del Fratino"; una zona recintata (con rete sintetica rossa e maglie di 20 cm) di circa un ettaro, a protezione di eventuali nidi di Fratino.

!! La presenza umana nel sito è dannosa per la conservazione della specie, la divulgazione, fatta anche attraverso questo sito non vuole essere un invito in alcun modo a disturbare la specie !!

Associazioni coinvolte nel progetto